sabato 31 dicembre 2011

Agathaumas 2011: 1° Iguanodon Party

La celebre cena dentro l'iguanodonte di Owen & Hawkins fu organizzata in occasione del 31 dicembre 1853.
Una raccolta di alcuni dei post pubblicati durante l'ultimo anno, con qualche aggiornamento. La serie dedicata al tegumento dei celurosauri giganti ha ricevuto il maggior numero di visite. Ho pubblicato fotografie delle evidenze tegumentarie note (tutto il materiale a mia disposizione) per Tyrannosauridae, esemplari "ufficiali" o vociferati, attribuibili a diversi generi.

Frederik Spindler - Gorgosaurus (dicembre 2011)
Bozzetto di Andrey Atuchin - Tyrannosaurus (settembre 2011)

lunedì 26 dicembre 2011

Memetica, storia iconografica e paleoillustrazione 1° PARTE

L'ultimo post di ArtEvolved (13/12/2011) tratta di memi e paleoillustrazione, una tematica che trovo di grandissimo interesse, a cui vorrei dedicare uno spazio particolare, con una serie di articoli a tema.

Normalmente le mie analisi procedono dal generale al dettaglio ma, per questa volta, preferirei introdurre l'articolo a partire dal suo obiettivo ultimo: la presentazione di un "Iconografico Paleontologico" (beh, è solo un nome).

sabato 26 novembre 2011

"Jade and Silk Forest" (Loana Riboli, 2010): briciole di _Macrogryphosaurus_

Con grande piacere, scopro che l'illustratrice naturalistica Loana Riboli ha ottenuto una menzione d'onore all'IPIC 2011 (International Paleontology Illustration Competition), con l'opera "Jade and Silk Forest" (2010). Alla competizione hanno prese parte più di 32 illustratori, provenienti da 14 nazioni diverse (info).

Loana Riboli,  "Jade and Silk Forest" (2010) / Macrogryphosaurus gondwanicus
Sul finire del novembre 2008, esattamente tre anni fa, il soggetto prendeva forma. Nessuno, a giudicare dalle gallerie online, aveva tentato una ricostruzione in vita di Macrogryphosaurus (Calvo et al 2007), genere nuovo alla scienza. L'opera nasce nel contesto di una mostra, mai concretizzata, connessa a quello che era "Progetto Argendino", di cui ero divenuto membro, come giovane supervisore del gruppo di illustratori. Si trattò, per il sottoscritto, di un periodo particolarmente stimolante, pur considerando la sua spiacevole conclusione.

Proposi a Loana di rappresentare Macrogryphosaurus, un genere ornitopode proveniente dalla Portezuelo Formation, facilmente associabile a quello che doveva essere il protagonista della mostra, l'enigmatico Megaraptor namunhuaiquii. In un primo momento, non fui capace di persuaderla, lo giudicò un soggetto difficile, basato su resti frammentari, "briciole". L'olotipo di Macrogryphosaurus, MUCPv-321, è articolato e relativamente completo, a livello post-craniale, pur non raggiungendo il livello di completezza di altri ornitopodi argentini (Calvo et al 2007). Tuttavia, la mancanza di elementi craniali è sufficiente a scoraggiare la maggior parte degli illustratori, normalmente interessati ai generi meglio conosciuti (oltre a qualche soggetto "senza capo, nè coda", ma di sicura presa emotiva, quale Megaraptor o Argentinosaurus).

Calvo et al 2007

domenica 6 novembre 2011

anno 1800: la strana creatura di Johann Hermann

Johann Hermann, 1800
"Paleoart" è un termine di conio recente (Hallett, 1987), utilizzato per identificare tutte quelle opere, di stampo scientifico-naturalistico, con soggetto le specie fossili. In questo post non discuterò della sua valenza semantica.

Spesso, trattando delle prime ricostruzioni paleontologiche, viene fatto riferimento ai modelli del Crystal Palace, opera di Benjamin Waterhouse Hawkins (sotto la direzione scientifica di Richard Owen); si trattò, di fatto, del primo parco a tema, inaugurato in modo eccezionale, e accolto benevolmente dal grande pubblico.

John Leech , 1855 - Visita al parco antidiluviano per approfondimenti
"L'interesse era tale che il 10 giugno 1854, giorno in cui la regina Vittoria inaugurò l'Esposizione permanente, quarantamila spettatori si accalcarono nel Crystal Palace di Sydenham. Richard Owen arrivò in compagnia del principe consorte, dell'imperatore francese e del re del Portogallo. (...)  Nel decennio che seguì, centinaia di migliaia di visitatori andarono a visitare il "Mausoleo alla memoria di un mondo passato" di Owen. Furono distribuiti numerosi modelli e poster delle specie del Crystal Palace, che ispirarono anche letteratura popolare e disegni." (fonte)

Henry De la Beche - "Duria Antiquior" (1830)

martedì 1 novembre 2011

M'ammalia: gli scenari cenozoici di Jay Matternes

In occasione della terza edizione di "M'ammalia 2011: la Settimana dei Mammiferi", vi propongo una caralleta di illustrazioni di Jay H. Matternes, un vero maestro, particolarmente specializzato nella ricostruzione dei soggetti mammaliani. 

JAY MATTERNES (1933-)

Visita la sua galleria online.

2009 - VEDI VIDEO

 1960-1968 Murales terziari
Smithsonian National Museum of Natural History (VISITA VIRTUALE)

EOCENE MEDIO, 47 maf (Wyoming, N. America)

Uintatherium, Trogosus
fonte

mercoledì 12 ottobre 2011

Antropocentrismo e paleoillustrazione

Le prospettive rivelatesi con la scoperta delle ere "antidiluviane" rappresentarono un duro colpo per l'antropocentrismo. L'incredibile diversità di esseri scomparsi e la comprensione del processo evolutivo che ha dato loro forma ha messo a nudo il nostro moderno ruolo nella storia del mondo. Una rivoluzione concettuale, di cui la paleontologia è stata protagonista. 

La "paleoarte" rispecchia, in questo senso, i raggiungimenti scientifici? 

Arcimboldi - "La Terra" (1570)
Si potrebbe affermare che l'iconografia degli antichi ambienti racchiuda la visione moderna del mito delle origini.

"All cultures have their own mythology about how they came about. It is my bias that our origins myth is an especially beautiful one, and perhaps the most imaginative of them all. We twentieth century humans find ourselves with nature is a profound one. We are part of a continuum that includes alla life. Little by little we are unveiling a process that from simple organic molecules has produced thinking beings -ourselves- and indeed all living beings." (John Gurche, 1990)

John Gurche, primi anni 80 o precedente? vedi intervista
Ci si attenderebbe di trovare un'immagine priva di volto umano, una "storia della vita" spoglia della direzionalità antropocentrica... Una descrizione completamente neutra del sapere scientifico è forse utopica e pertanto non necessaria ma, in molti casi, il quadro che si compone appare palesemente finalizzato alla celebrazione del dominio dell'uomo sul mondo. 

Basti pensare alla più diffusa icona dell'evoluzione biologica, la lineare marcia degli ominidi. La scala del tempo viene sostituita con una scala di valore (non che la nostra specie sia l'ultima arrivata), in cui "primitivo" ed "evoluto" divengono "obsoleto/peggiore" e "progredito/migliore". L'emergere della "coscienza" e dell'"intelletto" rappresenterebbero il culmine della vita, il fenomeno più complesso di questa regione del cosmo... Questa filosofia progressista non è propria dell'evoluzione biologica, per quanto frequentemente associata, nell'immaginario collettivo, alla storia della vita.

domenica 2 ottobre 2011

Corythosaurus, tra pitture e animatronic

Si è recentemente concluso l'International Hadrosaur Symposium, di cui è già disponibile il volume con gli abstract. Per rimanere in tema, ho deciso di riesumare gli ultimi adrosauri semi-acquatici, ancora molto comuni nelle raffigurazioni anni '80... Ecco gli esempi più spettacolari, opera dell'illustratrice Ely Kish.
Corythosaurus - Ely Kish, ?1977 (precedente al 1989)
Edmontosaurus - Ely Kish, 1977
 

Un estratto di "Il Pianeta dei Dinosauri" (1993), di Piero e Alberto Angela, con la consulenza paleontologica di Dale Russell. In un certo senso, questa serie documentaristica diede un tocco di vita agli scenari mesozoici della Kish, al fronte dell'era del digitale (vedi DIETRO LE QUINTE)...

venerdì 30 settembre 2011

Archaeopteryx lithographica 1861-2011

Per celebrare i 150 anni di Archaeopteryx lithographica Meyer, 1861, ho creato una cronologia per immagini, dedicata all'iconica specie fossile.

Nel 1861 venne scoperta, presso Solnhofen, l'impronta di un penna solitaria, debolmente impressa su una lastra di calcare. "Von Meyer affrontò la questione con un certo scetticismo, ma dovette convincersi che non si trattava di una burla. Nella relazione pubblicata nell'agosto del 1861 su una rivista scientifica tedesca, egli dichiarò che la penna era genuina, molto antica e, forse, di uccello. Egli ammoniva che "non necessariamente essa doveva appartenere a un uccello" e forse poteva essere "di un animale pennuto, sostanzialmente diverso dai nostri uccelli." Un mese dopo, prima che il mondo scientifico avesse il tempo di reagire alla sua relazione, von Meyer annunciò una scoperta ancor più sorprendente. Nel calcare era stato trovato uno scheletro senza testa e con esso un'impronta ben distinta di penne. (...) Von Meyer gli diede un nome neutro dal punto di vista tassonomico: Archaeopteryx lithografica, che significa "antica penna da calcare litografico"." (da "L'enigma dei dinosauri", di J. N. Wilford, 1985)

Owen, R. 1863. On the Archaeopteryx of von Meyer, with a description of the fossil remains of a long-tailed species, from the lithographic stone of Solenhofen. Philosophical Transactions of the Royal Society of London 153:33-47.
"An arming of the jaw with teeth would contradict the view of the Archaeopteryx being a bird or an embryonic form of bird. But after all, I do not believe that God formed his creatures after the systems devised by our philosophical wisdom... The Archaeopteryx is of its kind just as perfect a creature as other creatures, and if we are not able to include this fossil animal in our system, our short-sightedness is alone to blame." (Meyer in Evans 1865, p. 415) da Wellnhofer, 2010 (vedi bibliografia)

In questa litografia, Archaepteryx (in alto a destra) appare privo di testa. La ragione è piuttosto semplice: non erano ancora noti esemplari cranici attribuili al genere. Nello studio del 1863, Owen provo ad immaginarne l'aspetto: "By the law of correlation we infer that the mouth was devoid of lips, and was a beak-like instrument fitted for preening the plumage of Archaeopteryx" immagine da Figuier, L. 1866. The World Before the Deluge. D. Appleton & Co., New York
 "Andreas Wagner concluded that the vertebrate was not a bird but a saurian, which he christened Griphosaurus (Greek: griphos, enigma). Being an orthodox Protestant, he tried to bring the observations of geology and palaeontology into agreement with the biblical narrative of the Creation. A bird, in his view, could not have existed as early as the Jurassic. Consequently, for Wagner, the feather-like imprints on the Archaeopteryx skeleton were no proof that they were produced by the real feathers of a bird. He interpreted them instead as ‘peculiar adornments’of the Griphosaurus that merely possessed the external appearance of bird feathers" da Wellnhofer, 2010 (vedi bibliografia)

autore ignoto - 1886
 

domenica 25 settembre 2011

Ricostruire _Titanis horrificus squamatus_ (scherzo della natura)

Con gli ultimi post (vedi 1- "La pellaccia del tirannosauro, la pelliccia del megaterio e molti rumors" 2-"Gigantoraptor & Alectrosaurus) credo di aver dimostrato, in vario modo, come l'iconografia pre-esistente e l'influenza di rumors più o meno validi prevalgano, in più di un caso, sull'analisi oggettiva delle  moderne evidenze. I tirannosauridi, star del mesozoico pop e della paleoillustrazione, continuano a vestire anni '80, disdegnando persino il piumaggio punk. A fine post, troverete una sintesi generica di quanto ho già espresso. Lo so, è tutto molto ripetitivo, ma almeno ci sono le figure.

Per ora, torniamo sui passi del moa...

immagine da Wikipedia
Tra i celurosauri noti, quello di maggiore taglia di cui si ha evidenza diretta della presenza di piumaggio è Dinornis robustus. Non si è mai dubitato dell'assenza di piumaggio nei grandi uccelli terricoli del passato e, d'altronde,  non ve ne sarebbero le ragioni scientifiche. In base alla logica filogenetica, valida alleata dell'illustratore paleontologico, un Aepyornis da mezza tonnellata interamente, o quasi interamente, ricoperto di tubercoli rappresenta un'ipotesi poco robusta, più speculativa rispetto alla versione tradizionale.

Walton Ford - "Madagascar" (2002)

Greg Paul, 2002 (modificato/ da "Dinosaurs of the air") - A) Aepyornis B) Megalapteryx C) Dinornis D) Dromornis E) Apteryx F) Struthio / Non sono noti resti tegumentari attribuibili a Aepyornis e Dromornis. Per quanto riguarda i moa, Megalapteryx e Dinornis, vedi post dedicato.
Dromornis stirtonii, il più massiccio teropode cenozoico conosciuto. Immagine da: "Magnificent mihirungs: the colossal flightless birds of the Australian dreamtime" (2004)

venerdì 23 settembre 2011

Il più grande celurosauro piumato conosciuto



aggiornamento 04/04/2012 - Yutyrannus huali

L'illustrazione in alto ritrae un frammento di pelle, solo apparentemente privo di piumaggio, associato alle vertebre cervicali del dinosauro Emeus crassus, rinvenuto presso Earnscleugh Cave. 

Sto parlando di una specie di moa (Dinornithiformes), una varietà di uccelli terricoli graviportali, endemici della Nuova Zelanda. Emeus è un genere di dimensioni piuttosto modeste e, riferendosi ai moa, l'immaginazione ci porta subito alle celebri forme giganti, Dinornis novaezealandiae e D. robustus, specie che potevano raggiungere una stazza doppia a quella dello struzzo (ricordo tuttavia che esistono pennuti cenozoici ancora più massicci, quali Dromornis e Aepyornis ). 

da "Evangeline: Dinosaur Farm" (1987) - La Nuova Zelanda viene spesso presentata come una sorta di "mondo perduto", una terra in solitaria deriva, fin dal tardo Cretaceo.  Le origini dei moa, così come quelle di molte altre specie della regione, rimangono controverse. PER APPROFONDIMENTI  Gli antenati di questi uccelli erano forme terricole già presenti quando la Zealandia si separò dall'Australia? O giunsero decine di milioni di anni dopo, volando? Sul finire dell'Oligocene, queste terre sprofondarono quasi completamente; anche ammesso che i moa fossero già presenti, come sopravvissero? La Nuova Zelanda è un paradiso per i diapsidi e, almeno su questo punto, vi è concordanza: quando i polinesiani colonizzarono queste isole, gli unici altri mammiferi presenti erano alcune specie di pipistrelli... PER APPROFONDIMENTI
Resti di tessuti molli (muscoli, pelle con tubercoli o piumaggio), attribuibili a diverse specie di moa, sono noti fin dal diciannovesimo secolo. 

The Arrival of the Maories, Trevor Lloyd, postcard circa 1905.
 
 "BBC Monsters We Met: the end of Eden" (2003) - I moa virtuali della moderna documentaristica.

Vi ho preparato una carrellata di immagini. Ho accompagnato foto e tavole tecniche con le illustrazioni archeozoologiche di Paul Martinson (vedi volume "Extinct Birds of New Zealand").

domenica 18 settembre 2011

domenica 4 settembre 2011

Gigantoraptor & Alectrosaurus

A riconferma di quanto detto nel precedente post: la versione densamente piumata e pennuta di Gigantoraptor giunge sul piccolo schermo, per il trapasso definitivo, recitando una parte in "Dinosaur Revolution" e "Planet Dinosaurs", entrambi di prossima uscita.  Immancabile la presenza dei tirannosauridi, rigorosamente a squame.

sabato 13 agosto 2011

LACM 129639

Ricostruzione di Polycotylus latippinus, opera di Stephanie Abramowicz / versione di Julius Csotonoy, priva di pinna caudale.


fonte
1987 - la scoperta di Chuck Bonner / fonte

sabato 30 luglio 2011

Sull'Origine del coccodrillo e della "nona arte"

Richard Outcault "Evoluzione di una specie spiegata" 1894
"Il fumetto è una forma d'arte ibrida, come la fotografia e il cinema. Curiosamente, lo stesso Outcault (NdR: autore di quello che viene considerato il primo fumetto moderno, "The Yellow Kid", 1896), in un "cartoon" di sei vignette senza parole pubblicato il 18 novembre 1894 e intitolato "Evoluzione di una specie spiegata", preannunciava l'ibrido al quale egli stesso avrebbe dato inconsapevolmente vita: nelle sei vignette viene mostrato un uomo che conduce il suo cane verso un albero; dall'albero scende un grosso serpente che ingoia faticosamente il grosso cane; quest'ultimo, dall'interno della pancia del serpente, riesce a mettere fuori le quattro zampe: è nata una nuova specie, il coccodrillo. Così è nato il fumetto: il disegno ha fagocitato le didascalie, le quali non scompaiono ma si trasformano in nuvolette contenenti parole." (Franco Restaino, estratto di "Storia del fumetto: da Yellow Kid ai manga") per altri approfondimenti

giovedì 28 luglio 2011

Tra unicorni & Carnotammarus

Segnalo gli articoli di Andrea Cau (Theropoda) dedicati alla futura serie Fox (con Spielberg tra i produttori), "Terra Nova", con già moltissimi fan e fan-site (persino una wikipedia).

Che dire, "Terra Nova è già Vecchia"!

Carnotaurus (o, se preferite, Carnotamarrus Terranovas, 2011)  VEDI "Terra Nova è già Vecchia: l'unicorno vs Carnotamarrus"
In basso: una ricostruzione realistica di Carnotaurus sastrei, opera del paleoillustratore russo Andrey Atuchin, di competenza riconosciuta.

domenica 24 luglio 2011

giovedì 21 luglio 2011

 

Human-like external function of the foot, and fully upright gait, confirmed in the 3.66 million year old Laetoli hominin footprints by topographic statistics, experimental footprint-formation and computer simulation Robin H. Crompton, Todd C. Pataky, Russell Savage, Kristiaan D'Août, Matthew R. Bennett, Michael H. Day, Karl Bates, Sarita Morse, William I. Sellers (Journal of the Royal Society Interface, 2011).

 

 

mercoledì 20 luglio 2011

Born This Day: Sir Richard Owen

Prosegue la serie "Born This Day", ispirata da PaleoBlog.
 Articolo in preparazione

domenica 10 luglio 2011

Confuciusornis sanctus - Marco Auditore
Wogelius, R., Manning, P., Barden, H., Edwards, N., Webb, S., Sellers, W., Taylor, K., Larson, P., Dodson, P., You, H., Wogelius, R., Manning, P., Barden, H., Edwards, N., Webb, S., Sellers, W., Taylor, K., Larson, P., Dodson, P., You, H., Da-qing, L., & Bergmann, U. (2011). "Trace Metals as Biomarkers for Eumelanin Pigment in the Fossil Record" Science DOI: 10.1126/science.1205748

mercoledì 29 giugno 2011

Born This Day: Ray Harryhausen

Ray Harryhausen - bozzetti per "The Valley of the Mist"

Ray Harryhausen - Ornithomimus fa una breve comparsa nel film dino-western "The Valley of Gwangi" (1969). Alcuni ornitomimidi erano già presenti nel celebre film di animazione "Fantasia" (1940), e torneranno sugli schermi nelle mani di Stephen Czerkas, con "Dinosaur Planet" (1978), e a seguire di Phil Tippett, in "Prehistoric Beast" (1985). Infine, un balzo nel virtuale, che li porterà a "Jurassic Park" (1993), per essere immolati ad Harryhausen & al "carnosauro cinematografico". Il sacrificio della stop-motion si compirà in pochi anni, mentre Ornithomimus risorgerà su schermo IMAX 3d,  con"T. rex: Back to the Cretaceous" (1998).

domenica 19 giugno 2011

_Scipionyx_: le prime ricostruzioni



? Carmensilvio Tassinari - 1993/ "Il Magico Mondo dei Fossili" - De Agostini  (1994)
Carmensilvio Tassinari (Tridimont) - 1993 / immagine da: G. Leonardi &  P. Mietto (2000) "Dinosauri in Italia: le orme giurassiche dei Lavini di Marco (Trentino) e gli altri resti fossili italiani" 494 pp., Accademia Editoriale Pisa-Roma
Alberto Gennari, 1993 VEDI INTERVISTA

martedì 31 maggio 2011

Diorami dello Smithsonian National Museum of Natural History

Presso il National Museum of Natural History (Washington, D.C.) sono presenti alcuni bellissimi diorami mesozoici, probabilmente allestiti durante la prima seconda metà del '900. In rete, sono riuscito a recuperare foto di almeno tre dei diorami, ambientati rispettivamente nel Triassico superiore, nel Giurassico superiore e nel Cretaceo superiore (difficile essere più precisi). I modellini sono ricchi di dettagli e, considerato il contesto storico e iconografico, risultano curati nell'aspetto anatomico. Si tratta di scenari tra i più frequentemente rappresentati, ma la fauna non è del tutto stereotipata, includendo specie tra le meno popolari, come Thescelosaurus (che d'altronde è presente nella collezione Smithsonian) e Placerias. Anche il paesaggio risulta estremamente credibile, e il terreno è disseminato di arbusti stentati e delle impronte degli animali. Se dovessi immaginarmi un Mesozoico "old school", comincerei osservando questi diorami...

Chi ha lavorato alla loro realizzazione? Forse Jay Matternes o William Berry? Pur non rappresentando i vertici della loro produzione, entrambi ebbero modo di occuparsi di dinosauri, e con notevole competenza, pochi anni prima della Bakker-mania (forse il termine è un po' esasperato, ma acquista senso di fronte alle opere tarde di Z. Burian un esempio). Presso il museo Smithsonian sono presenti alcuni celebri murales cenozoici, opera di Matternes. AGGIORNAMENTO 17/01/2013 --> Alla realizzazione dei diorami contribuirono Norman Deaton, oltre a Jay Matternes & Nicholas Hotton (per approfondimenti: "Dinosours" 08/01/2013) 

Di seguito, una carellata di immagini, per la maggior parte foto di vecchie cartoline dello Smithsonian (realizzate da Alfred Harrell & Dane Penland, nel 1977). Per altre fotografie, clikkate sui nomi dei generi (l'elenco è incompleto, e escluderebbe comunque le specie botaniche).

Diorama di Norman Deaton, realizzato in collaborazione con Jay Matternes e Nicholas Hotton /  La fauna del diorama triassico: Plateosaurus, "labirintodonti" (...), Coelophysis, Placerias, fitosauri (...), ? Trilophosaurus 
fonte