Con grande piacere, scopro che l'illustratrice naturalistica Loana Riboli ha ottenuto una menzione d'onore all'IPIC 2011 (International Paleontology Illustration Competition), con l'opera "Jade and Silk Forest" (2010). Alla competizione hanno prese parte più di 32 illustratori, provenienti da 14 nazioni diverse (info).
Sul finire del novembre 2008, esattamente tre anni fa, il soggetto prendeva forma. Nessuno, a giudicare dalle gallerie online, aveva tentato una ricostruzione in vita di Macrogryphosaurus (Calvo et al 2007), genere nuovo alla scienza. L'opera nasce nel contesto di una mostra, mai concretizzata, connessa a quello che era "Progetto Argendino", di cui ero divenuto membro, come giovane supervisore del gruppo di illustratori. Si trattò, per il sottoscritto, di un periodo particolarmente stimolante, pur considerando la sua spiacevole conclusione.
Proposi a Loana di rappresentare Macrogryphosaurus, un genere ornitopode proveniente dalla Portezuelo Formation, facilmente associabile a quello che doveva essere il protagonista della mostra, l'enigmatico Megaraptor namunhuaiquii. In un primo momento, non fui capace di persuaderla, lo giudicò un soggetto difficile, basato su resti frammentari, "briciole". L'olotipo di Macrogryphosaurus, MUCPv-321, è articolato e relativamente completo, a livello post-craniale, pur non raggiungendo il livello di completezza di altri ornitopodi argentini (Calvo et al 2007). Tuttavia, la mancanza di elementi craniali è sufficiente a scoraggiare la maggior parte degli illustratori, normalmente interessati ai generi meglio conosciuti (oltre a qualche soggetto "senza capo, nè coda", ma di sicura presa emotiva, quale Megaraptor o Argentinosaurus).
Proposi a Loana di rappresentare Macrogryphosaurus, un genere ornitopode proveniente dalla Portezuelo Formation, facilmente associabile a quello che doveva essere il protagonista della mostra, l'enigmatico Megaraptor namunhuaiquii. In un primo momento, non fui capace di persuaderla, lo giudicò un soggetto difficile, basato su resti frammentari, "briciole". L'olotipo di Macrogryphosaurus, MUCPv-321, è articolato e relativamente completo, a livello post-craniale, pur non raggiungendo il livello di completezza di altri ornitopodi argentini (Calvo et al 2007). Tuttavia, la mancanza di elementi craniali è sufficiente a scoraggiare la maggior parte degli illustratori, normalmente interessati ai generi meglio conosciuti (oltre a qualche soggetto "senza capo, nè coda", ma di sicura presa emotiva, quale Megaraptor o Argentinosaurus).
Calvo et al 2007 |