Ho collaborato recentemente con Michele Dessì (l'utente
Puntotu, su Deviantart), un abile illustratore sardo, nell'intento di creare una ricostruzione aggiornata di
Tyrannosaurus rex. Non ho potuto supervisionare la realizzazione del definitivo, a causa delle tempistiche non favorevoli, ma ho contribuito alla sua ideazione, fornendo idee e linee guida (oltre a riferimenti bibliografici e iconografici). Ritengo che la tavola incarni efficacemente i suoi intenti. Sono certo che alcuni dei lettori vi avrebbero preferito uno scenario meno tradizionale, meno improntato sulla spettacolarità, senza carcasse e
brandelli di carne sanguinolenta. Michele ha saputo creare una scena naturalistica, malgrado il contesto. Vi sono, inoltre, alcuni elementi originali, non trascurabili. Al di là del piumaggio (un aggiornamento obbligatorio), si è scelto di variare il menù del rettile, che certo non poteva consistere di soli ceratopsi. Il cannibalismo non è raro in natura e, per
Tyrannosaurus, esistono evidenze fossili favorevoli (
Longrich et al, 2010). Alla carcassa abbiamo aggiunto i segni di una grave infezione boccale, ispirata allo studio di
Wolff et al (2009); la distribuzione delle aree infette è probabilmente poco realistica, coinvolgendo la parte anteriore della mandibola. La tavola non suggerisce alcuno scenario competitivo o predatorio. Infine, ingrandendo l'immagine, potrete notare alcuni deliziosi dettagli: foglie lungo il manto piumato, artigli coperti di fango, i piccolissimi tubercoli (i fossili indicano la presenza di tubercoli del diametro di pochi mm, malgrado appaiano estremamente visibili nella maggior parte delle ricostruzioni).
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Studio preliminare delle colorazioni |
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Norme (visione laterale, dorsale, ventrale, anteriore, posteriore) |
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Uno degli schizzi iniziali eseguiti da Michele, dal quale deriverà il definitivo. |
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Una mia versione della scena, inquadrata dalla visuale (a pelo d'acqua) dei Brachychampsa. Questi schizzi, per quanto rozzi (roba da Paint, se rende l'idea), velocizzano la progettazione di una scena comune. |
Proporzioni generali e anatomia muscolo-scheletrica (Bibliografia)
Carpenter K., Smith M.B. (2001). Forelimb osteology and biomechanics of Tyrannosaurus. In Tanke D.H.,
Carpenter K.. Mesozoic Vertebrate Life. Bloomington: Indiana University
Press. pp. 90–116.
Hirasawa, T. 2009. The ligamental scar in the costovertebral articulation of the tyrannosaurid dinosaurs. Acta Palaeontologica Polonica 54 (1): 49–59.
Hutchinson, J.R. and Gatesy, S.M. 2006. Dinosaur locomotion: Beyond the bones. Nature News and Views Feature 440:292-294.
Hutchinson JR, Bates KT, Molnar J, Allen V, Makovicky PJ (2011) A Computational Analysis of Limb and Body Dimensions in Tyrannosaurus rex with Implications for Locomotion, Ontogeny, and Growth. PLoS ONE 6(10): e26037.
Hutchinson, J.R., F.C. Anderson, S. Blemker, S.L. Delp. 2005. Analysis of hindlimb muscle moment arms in Tyrannosaurus rex using a three-dimensional musculoskeletal computer model: implications for stance, gait, and speed. Paleobiology 31:676–701.
Lipkin, C., and Carpenter, Kenneth (2008). Looking again at the forelimb of Tyrannosaurus rex. In Carpenter, Kenneth; and Larson, Peter E. (editors). Tyrannosaurus rex, the Tyrant King (Life of the Past). Bloomington: Indiana University Press. pp. 167–190. ISBN 0-253-35087-5
Persons, W., & Currie, P. (2010). The Tail of Tyrannosaurus: Reassessing the Size and Locomotive Importance of the M. caudofemoralis in Non-Avian Theropods The Anatomical Record: Advances in Integrative Anatomy and Evolutionary Biology DOI: 10.1002/ar.21290
Snively E. and Russell A.P. 2007a. Craniocervical feeding dynamics of Tyrannosaurus rex. Paleobiology 33: 610-638.
Snively E. and Russell A.P. 2007b. Functional variation of neck muscles and their relation to feeding style in Tyrannosauridae and other large theropods. The Anatomical Record 290: 934-957. Cover article.
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Snively & Russell, 2007b |
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Sulla sinistra, una ricostruzione di Gregory S. Paul, 1988 |
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Snively & Russell, 2007a |
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vedi Snively & Russell, 2007 |
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modificato da Snively & Russell, 2007a |
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Si noti la curvatura delle gastrali. (Hirasawa, 2009 / ricostruzione scheletrica di Takashi Oda, Studio d'Arte Corvo) |
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Gregory S. Paul |
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Con tanto di terzo metacarpale... (Lipkin & Carpenter, 2008) |
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Musculatura superficiale, in visione laterale e frontale (Lipkin & Carpenter, 2008) |
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Mobilità degli arti anteriori (Carpenter & Smith, 2001) |
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da Hutchinson & Gatesy, 2006 |
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vedi Hutchinson, 2005 |
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da Persons & Currie, 2010 (ricostruzione scheletrica di G. Paul, 1988) |
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da Hutchinson et al, 2011 |
Dettagli tegumentari
Al piumaggio dei tirannosauroidi ho già dedicato numerosi post di approfondimento (
28/08/2011,
4/09/2011,
25/09/2011), precedenti alla descrizione di
Yutyrannus e alla radiazione paleoartistica che ne è conseguita (
06-04-2012).
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La specie fossile più celebre, secondo Google Images. |
E' possibile che piume e tubercoli coesistessero, nelle
stesse regioni corporee, almeno tra alcuni celurosauri (es.
Juravenator, Scansoriopteryx)? Oppure,
forse più verosimilmente, presentavano una complessa combinazione di tubercoli, piume e regioni glabre (prive di piume e/o tubercoli)? Non è ancora noto. L'anatomia tegumentaria dei dinosauri mesozoici rimane, ancora oggi, un settore largamente ipotetico; non è difficile comprenderne il motivo. Nel caso degli uccelli viventi, le regioni squamate non si spingono al di là dell'articolazione tibio-tarsica. E' possibile che siano presenti tubercoli, lungo le dita artigliate (ad esempio) di ratiti, hoatzin etc.? Nei manuali ornitologici, a mia disposizione, non viene menzionato nulla. Apparentemente, ne sono privi, però preferirei averne una qualche conferma. In tal caso, l'interrogativo andrebbe esteso ai celurosauri mesozoici, o ad una loro parte.
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In alto, da sinistra a destra: Archaeopteryx (G. Heilmann, ? 1926); fossile di Caudipteryx (siglato IVPP V 12344), dettaglio delle remiganti (per alcuni approfondimenti: DinoGoss); ricostruzione di Yutyrannus, dettaglio delle mani (Lida Xing & Yi Liu, 2012); in basso, da sinistra a destra: ali di struzzo (Tetrapod Zoology e Flickr: kibuyu); foto e illustrazione, con soggetto l'hoatzin. |
La nostra ricostruzione propone un piumaggio esteso, non dissimile da quello di altri celurosauri basali. La (notevole) densità del manto è largamente ipotetica. Paul Sereno fa riferimento, in un'intervista, ad un esemplare tegumentario privo di tubercoli (attribuibile a
Tyrannosaurus); trattandosi di un rumor, è inutile dilungarsi oltre (per chi desiderasse
approfondire).
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In assenza di evidenze dirette, un grafico "a chimera" è l'unica
soluzione logica, per un illustratore. La bibliografia esistente è
sconfortante: molti esemplari non sono mai stati descritti, altri sono
stati descritti sbrigativamente (e mancano di un valido apparato
fotografico). |
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Carnotaurus enigmaticus |
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AGGIORNAMENTO 04/12/2012 Immagine dall'unico articolo dedicato al tegumento di Carnotaurus, ritraente lo stampo in lattice del modello. Lo studio non aggiunge altre informazioni rispetto a Bonaparte et al, 1990, limitandosi ad un'unica foto (visibile anche nella precedente descrizione) del fossile tegumentario. |
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Czerkas, S. A., Czerkas, S.J.. 1997. The Integument and Life Restoration of Carnotaurus. in Wolberg, D.L., Rosenberg, G.D. (eds.), Dinofest International, Proceedings of the Symposium at Arizona State University, pp. 155–158. Philadelphia Academy of Natural Sciences, Philadelphia. |
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Quali forme di piumaggio erano presenti nei tirannosauroidi o, più in generale, nei celurosauri basali? Anche in questo caso, andranno fatti molti progressi (per alcuni approfondimenti, online:
DinoGoss &
Qilong).
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Gorgosaurus libratus - John Conway (Ontograph Studios) Oltre alle simil-labbra (altra questione aperta al dibattito), la ricostruzione propone una bizzarra (ai nostri occhi) combinazione di tubercoli e piumaggio. Qualcosa di vagamente simile alle ricostruzioni classiche di Archaeopteryx, in cui ne veniva marcato l'aspetto chimerico (per quanto discutibilmente). |
11 commenti:
Splendido disegno e apprezzo che questa volta il pasto sia un altro tirannosauro. In futuro però non mi spiacerebbe vedere scene di ornitischi che si difendono dai predatori. Sono un po' stufo del "carnivoricentrismo" ;)
Simone
Bellissimo post e complimenti a tutti e due. Con quell'immagine di Carnotaurus però la voglia che ho nel raffigurarlo anch'esso piumato sale. Dicono che un intero fianco dell'animale sia squamato, ma mai che avessi visto una foto in giro. Va bé.
Comunque, ancora complimenti ;)
"scene di ornitischi che si difendono dai predatori. Sono un po' stufo del "carnivoricentrismo" "
In quel caso sarà meglio optare per scene totalmente prive di carnivori, perchè si rischierebbe di trasformarli nuovamente in protagonisti. Si è scelto Tyrannosaurus per la popolarità non corrisposta dall'accuratezza, e per l'abbondanza del materiale di studio.
Fabio
"Dicono che un intero fianco dell'animale sia squamato, ma mai che avessi visto una foto in giro. Va bé."
Sì, è davvero sospetto... specialmente se si considera che i paleoillustratori utilizzano come riferimento (da due decenni) la scultura degli Czerkas, anzichè i fossili originali!
"Sì, è davvero sospetto... specialmente se si considera che i paleoillustratori utilizzano come riferimento (da due decenni) la scultura degli Czerkas, anzichè i fossili originali!"
Davvero, io certe cose non riesco a concepirle. Gesù. Una cosa che mi sono dimenticato di chiedere prima riguarda il fatto di come sia nata questa collaborazione. So che vi sentite da tempo, ma questa tavola su Tyrannosaurus era del tutto inaspettata. Una sorpresa gradita, sia ben chiaro ;)
Tramite la chat di Facebook ;) A breve pubblicherò sul blog anche una sua biografia, sperando di inaugurare una serie di collaborazioni multiautore, gallerie/articoli di paleoillustratori, appassionati o esperti.
Ad ogni modo l'idea del tirannosauro piumato si sta lentamente diffondendo. Una casa giapponese (la favorite collection) produttrice di modelli di dinosauri di alta qualità ha recentemente mostrato il suo prossimo T. rex, per l'appunto piumato.
ps: i dettagli che mi piacciono di più di questo disegno sono la glottide e le coane.
pps: anche la tua bozza era molto interessante :)
Simone
I giapponesi sono avanti! Ho addocchiato il modellino di cui parli, e qualcosa era già stato creato in occasione della "Dinosaur Expo 2011" http://agathaumas.blogspot.it/2011/09/ricostruire-titanis-horrificus.html#more
http://d2qss72tiioiku.cloudfront.net/image/original/collectible-67780.jpg?1312734890
Carino quel modello..... ma le piume mi sembrano messe un po' alla cavolo.
Simone
Critica tafonomica: la bocca spalancata della carcassa mi pare la cosa meno realistica, oltre che eccessivamente drammatica, quasi enfatica.
Le influenze cinematografiche qui hanno vinto sul tentativo di essere realistici.
Considerando che con la morte si acquisterebbe un rigor mortis, e che la massa muscolare deputata a chiudere la bocca sia molto maggiore di quella necessaria ad aprirla, e considerando che la testa è ritratta in parte impantanata nel ?fango, è molto più sensato immaginare che la carcassa mantenga una bocca serrata piuttosto che le fauci spalancate. Le mandibole si disarticolano dopo che i muscoli si sono putrefatti, ma la vostra carcassa è ancora in ottimo stato, quindi non è il caso. L'esempio del cranio di Sue e del "Nanotyrannus" dimostrano che inizialmente le carcasse di tyrannosauride, quando sono ancora articolate, tendono a mantenere le mandibole serrate, non certo spalancate, proprio in virtù della spoporzione tra muscoli che chiudono la bocca rispetto a quelli che la aprono...
Non posso assicurare futuri tentativi con lo stesso soggetto, comunque è una critica utile ;) Vi è effettivamente ancora molto da correggere, a partire dall'aspetto eccessivamente drammatico
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