mercoledì 29 febbraio 2012

Acustica paleontologica

Alcune scoperte hanno una rilevanza piuttosto relativa... Recentemente, è stato possibile determinare che, tra i reali colori del piumaggio di Archaeopteryx, era presente il nero. Ciò aggiunge poco alla nostra conoscenza di quel primitivo uccello, divenuto uno dei più celebri simboli dell'evoluzione. Malgrado tutto, il nuovo tassello conserva una grande potenza evocativa. Improvvisamente, un mondo distante 150 milioni di anni, pressochè insondabile, ci appare più familiare, più reale. La distanza cronologica che ci separa da quell'epoca è pari a 25mila volte la durata dell'intera storia della Civiltà e, per un istante, quell'enorme cifra sembra annullarsi, grazie all'immagine mentale di una singola penna nera, dedotta da un pezzo di roccia. Tra le particolarità di simili scoperte vi è l'immediatezza delle suggestioni, qualità tanto ricercata dalla migliore paleoarte. Anche i suoni, come i colori, possono renderci partecipi di quello stesso intenso coinvolgimento emotivo... Basti pensare alla musica e al canto. Ma la pietre (fossili inclusi) sono mute e sorde. O forse... No, sono davvero mute. Tuttavia, nel caso dei fossili, anche il silenzio può essere eloquente.

Immagini ottenute con microscopia SEM; dettagli degli apparati stridulatori di forme viventi (Tettigoniidae: A- Panacanthus pallicornis B- Daedalellus nigrofastigium C- Cyphoderris buckelli) ed estinte (Haglidae: D- Archaboilus musicus) - Gua et al (2012)

martedì 28 febbraio 2012

Paludi (Lidenbrock Sea 01)

Zdenek Burian (1954) - Mammoths in the swamp
John Conway (2010) - Anthracosaurus ruselli
Douglas Henderson (1990) - Saurichthys, Myriolepsis, tra rami di ginco

domenica 26 febbraio 2012

James Robins

Intervista di Dave Hone: Archosaur Musings (14/06/2011)

James Robins (2010) - Ricostruzione basata su uno icnosito a tetrapodi estremamente antico (Tynemouth Creek Formation - Pennsylvaniano inferiore, circa 318 milioni di anni fa). INFO Falcon-Lang et al, 2010

sabato 25 febbraio 2012

Libri su libri

All'elenco dei libri di prossima uscita va aggiunto "Pterosaurs", di Mark Witton (2012), ricercatore e "paleoartista", specializzato nello studio di quelli che furono i primi vertebrati volanti. A questo indirizzo, troverete tutte le informazioni.

Mark Witton
Ancora nessun aggiornamento riguardo all'ambizioso progetto di John Gurche, "Lost Anatomies" (info).

John Gurche, "Lost Anatomies"

venerdì 24 febbraio 2012

"Charles R. Knight" (Richard Milner, 2012) & "Dinosaur Art" (Steve White, 2012)

Tra una settimana verrà pubblicato "Charles R. Knight: The Artist Who Saw Through Time" (per approfondimenti, rimando alla lettura di questo articolo di Brian Switek - Dinosaur Tracking).


"Charles R. Knight" (anteprima)
Steve White ha annunciato oggi la pubblicazione (prevista per metà settembre) di un altro promettente volume, "Dinosaur Art: The World's Greatest Paleoartists". Il libro includerà opere di Mauricio Anton, John Conway, Douglas Henderson, John Sibbick, Robert Nicholls, Luis Rey e altri nomi celebri, oltre a Darren Naish come collaboratore scientifico.

Congratulazioni a Steve White (il quale è a sua volta un abile paleoillustratore)!

INFO - "Dinosaur Art" (Steve White, 2012)

Riguardo a Mauricio Antón...

lunedì 20 febbraio 2012

"Dinosauri in Carne e Ossa" a Firenze / programma per il 3 e 4 marzo

Scultura a grandezza naturale di Indricotherium, il più grande mammifero terrestre noto.

Sarà presente anche il sottoscritto, per fornire eventuali delucidazioni sul progetto "Paleoacquario", a cui ho preso parte. Abbiamo nuovamente aggiornato il diorama virtuale, in concomitanza con la mostra fiorentina.


PER ULTERIORI INFORMAZIONI CLICCA QUI

venerdì 17 febbraio 2012

James Gurney: _Kosmoceratops_



Lukas Panzarin, Kosmoceratops richardsoni Sampson et al., 2010
James Gurney (BLOG)

giovedì 16 febbraio 2012

Lukas Panzarin: catturare la preistoria, con piccole pennellate

Anancus arvernensis (2009) - Museo Geo-Paleontologico Giovanni Capellini (Bologna)

Disclaimer: le immagini sono state pubblicate per concessione dell'illustratore; il loro utilizzo va accordato con il proprietario. Le opere pubblicate sulla rivista Plos One (specificate di seguito, nei singoli casi) sono rilasciate sotto una licenza Creative Commons, e possono essere utilizzate menzionandone l'autore e la fonte, senza rendere necessaria una richiesta di concessione. Le illustrazioni presenti nel volume "Vertebrati fossili del Friuli" sono proprietà del Museo Friulano di Storia Naturale (Comune di Udine), il loro uso (non accordato) a fini commerciali è illegale.   

Nato il 16 febbraio 1982, presso Darmstadt (Germania), vive in provincia di Venezia, fin dall'età di quattro anni. Dopo aver frequentato la Facoltà di Scienze Naturali di Milano, si trasferisce all'Accademia di Belle Arti di Venezia, abbandonata prima del termine degli studi. Illustrazioni di Lukas sono state pubblicate da Times, Le Scienze, Focus etc. La sua conoscenza scientifica dei tetrapodi mesozoici (ed in particolare dei dinosauri ceratopsi) gli ha garantito una posizione di merito anche tra le pubblicazioni tecniche: sue tavole sono apparse su "Journal of Vertebrate Paleontology", "Plos One" e "Smithsonian Contributions to Paleobiology", oltre che nel volume "New Perspectives on Horned Dinosaurs" (2010), con Scott Sampson, Mark Loewen, Andrew McDonal (con il quale continua a collaborare), Jack Horner, Douglas Wolfe ed altri. Tra i collaboratori italiani, l'amico paleontologo Fabio Marco Dalla Vecchia, per il quale ha interamente illustrato  "Vertebrati Fossili del Friuli" (2008), e Simone Maganuco, organizzatore della mostra paleoartistica "Dinosauri in Carne & Ossa" (2011, 2012-), definita da John Horner come "una delle migliori del mondo". 

Le ricostruzioni "olotipo" (dunque, prime in assoluto Info) dei generi Kosmoceratops, Rubeosaurus, Coahuilaceratops, Utahceratops, Jeyawati, Iguanacolossus, Hippodraco, Eolambia, Tethyshadros, Bobosaurus sono opera di Lukas.  

Jeyawati rugoculus Wolfe & Kirkland, 2010
Hippodraco scutodens McDonald et al., 2010 (PLOS ONE)

domenica 12 febbraio 2012

Intervista a Frederik Spindler: imprevedibili mondi pietrificati

Nuova intervista inedita per i lettori di "Agathaumas" (vedi interview to Boban Filipović, 2010). In occasione di questo Darwin Day , ho il piacere di introdurvi alle opere del paleoillustratore tedesco Frederik Spindler, che mi ha gentilmente concesso questa veloce intervista. Ho sempre trovato di grande fascino le sue ricostruzioni: un "bestiario" paleoartistico, capace di trasmettere un notevole realismo naturalistico.

Vi invito alla visita della galleria ufficiale, ben più ricca e rappresentativa! www.frederik-spindler.de/

general information about yourself: "This is Frederik Spindler, paleontologist and science illustrator from Freiberg, Germany. I've been drawing dinosaurs at least since being a four-year-old. Later I studied paleontology. While drawing sketches for myself, I also increased working for collegues. Now I'm a freelance illustrator, but still doing research." 

Frederik Spindler (2011) - Embolotherium andrewsi, Megacerops (Brontotherium) gigas, Rhinotitan mongoliensis, Protitan grangeri, Palaeosyops leidyi, Sthenodectes incisivum VISITA LA GALLERIA

giovedì 9 febbraio 2012

De la Beche e Hawkins, padri della paesaggistica "preistorica"

In concomitanza con l'anniversario di nascita di Henry De la Beche (10 febbraio 1796) e di Benjamin Waterhouse Hawkins (8 febbraio 1807), dedico un post alla paleoarte "scenica" ottocentesca. Non sono noti tentativi di ricostruzione ambientale precedenti a "Duria Antiquior, a more ancient Dorset" (1830), di Henry De la Beche (1796-1855). 

Henry De la Beche (1830), "Duria Antiquior - A more Ancient Dorset" (stampa litografica di G. Scharf - vedi anche "Reptiles Restored", del 1833, realizzata sotto la supervisione di Mantell)

Robert Farren, 1850 - In questa pittura manca uno degli aspetti più caratterizzanti del "Duria Antiquior" originale: la ricostruzione delle coproliti dei rettili marini, ovvero delle loro feci. Non di rado, al loro interno, vengono rinvenuti denti, vertebre e scaglie delle prede. "Quando vediamo il corpo di un Ichtyosaurus che contiene ancora il cibo digerito prima di morire, diecimila, o più di diecimila volte diecimila anni fa, tutti questi vasti intervalli sembrano annullarsi, unirsi, scomparire e siamo portati a un contatto quasi immediato con gli eventi (NdR: quali la defecazione) di epoche incommensurabilmente distanti, come se si fossero verifcati ieri." (Reverendo W. Buckland). Per Buckland le coprologiche rivelazioni erano "resoconti di una situazione di guerra continua" per la sopravvivenza, come traspare dalla ricostruzione di De la Beche.

sì, sono ammoniti!

venerdì 3 febbraio 2012

Gideon Mantell (3 febbraio 1790 - 10 novembre 1852)


G. Algernon Mantell dedicò la sua intera esistenza allo studio di Iguanodon e dei mondi antidiluviani, seppur nelle vesti di naturalista autodidatta, figlio di calzolaio, medico di campagna per professione. Dovendone liquidare la biografia in poche righe, vi rimando alla lettura dell'appassionante saggio di Deborah Cadbury, "Cacciatori di dinosauri",  dedicato alla vita dei pioneri della paleontologia. 

"Dobbiamo leggere le testimonianze della creazione in una lingua strana e forse ripugnante, ma una volta acquisita questa lingua, essa diventa uno strumento di pensiero potente. Nel ciottolo che calpestiamo, nella massa informe di roccia o argilla l'occhio non istruito cercherebbe invano novità e bellezza; come l'avventuriero di una storia da Le mille e una notte troverebbe la caverna chiusa e inaccessibile (...) finchè non ottiene il talismano in grado di dissolvere l'incantesimo e svelare i segreti che per così tanto tempo sono rimasti nascosti." (conferenza pubblica di G. Mantell, 1833)

Edward Forbes (anni '30 del 1800), "Gideon Mantell engaged in battle with fantastic flying dinosaurs on the English coastline"
Litografia eseguita dalla compagna di Mantell, Mary Ann, sulla base dei disegni del marito. A partire dal 1818, Mary, appena ventunenne, aiutò Mantell nella realizzazione del suo primo volume, "The Fossils of the South Downs", contenente più di  364 litografie. (Turner et al, 2010)