Se fossi costretto a sostituire il titolo del blog, Agathaumas, con un valido corrispettivo cenozoico, sceglierei Palorchestes. L'etimologia del termine, "antico saltatore", fornisce una valida pista da esplorare, parallela a quella dell'enigmatico teropode Laelaps ("terrificante saltatore"). Come nel mito di Lelapo, il dinosauro-canguro rimase congelato nella roccia, poi (nell'atto di saltare) in un dipinto, grazie all'abilità artistica di Charles Knight. L'illustratore venne immortalato proprio da quella sua creazione, considerata come una delle più spettacolari incarnazioni della "paleoarte". Una sua meno celebre tavola ritrae il Palorchestes. Un saltatore.
Charles Knight, Palorchestes e Diprotodon
In quegli anni veniva concepito come un canguro colossale, in linea con le osservazioni del suo descrittore, il celebre anatomista vittoriano Richard Owen. I resti fossili descritti erano estremamente frammentari, come per Laelaps. In entrambi i casi, i paleontologi avevano in pugno qualcosa di inafferrabile e paradossale, destinato, con il tempo, a mutare il proprio volto, sulla base di fossili più completi e di nuove interpretazioni (filogenetiche e morfologiche). Nel corso di 130 anni di storia il Laelaps paleoartistico si è trasformato da lucertolone-canguro a lento rettile obeso, poi ancora scattante, ed infine piumato. Palorchestes, d'altro canto, ben rappresenta il suo equivalente mammaliano: prima mega-canguro (Owen 1876, Fletcher 1945), poi pseudo-lama (Bartholomai 1978) o pseudo-okapi (Ford 1982), e super-vombato-tapiro (Quirk and Archer 1983). Limitandoci alla paleomammologia del secolo trascorso, non credo esistano molti casi paralleli a quello di Palorchestes, la cui storia è un susseguirsi di chimere e incerte speculazioni, culminate nella forma di un bizzarro simil-tapiro marsupiale. Anche nella tavola del moderno maestro, Peter Trusler (vedi "The Artist and the Scientists"), il volto di Palorchestes conserva la sua aurea di ignoto.
Peter Trusler, 2010 - Palorchestes
Peter Trusler, 2010 - Palorchestes
"Antico Saltatore"
Kennis & Kennis, 2010 - Palorchestes e, in secondo piano, Dromornis, il più grande uccello della storia (non il più voluminoso pennuto, in quanto sovrastato da alcuni celurosauri mesozoici)
Australian Museum 1958 "The greatest inaccuracies in the model, however, were to be exposed some thirteen years later. These were so significant that an embarrassed Australian Museum was forced to make a hasty and unceremonial disposal of their prized reconstruction (Archer 1984) with rumours still persisting that it is actually buried somewhere under Centennial Park in Sydney (M. Archer pers. comm.). " (Mackness, 2008)
Il cane Lelapo e la volpe Teumessia sono gli animali che Zeus tramutò in roccia; un gesto estremo, in risposta ad un paradosso immortale: Lelapo è il cacciatore che non può mancare la preda; Teumessia, la preda che non può essere acciuffata. Cambiandone i soggetti, ma non la forma: un paleoillustratore cerca di ritrarre l'aspetto in vita di un antico organismo, nel modo più veritierio; il soggetto ritratto non potrà mai essere perfettamente veritierio, perchè la specie è scomparsa da lunghissimo tempo. Così, la paleontologia sospende il paradosso, "fossilizzando" la specie, considerata come un oggetto geologico.
Lelapo - dettaglio di "Morte di Procri" (Piero di Cosimo, 1495 circa)
E' probabile che antiche popolazioni aborigene conobbero l'animale. E forse lo raffigurarono a loro volta, come si ritiene possa suggerire questa pittura rupestre, proveniente dal Kakadu National Park (per approfondimenti: History of Geology). Per noi, rimarrà una roccia, senza parole e senza fiato.
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